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COVID-19: la seconda potente ondata sulla nefrologia e dialisi trentina

Da metà ottobre la seconda ondata di contagi da COVID-19 si è fatta sentire nel Reparto di Nefrologia e nei Centri Dialisi della Provincia Autonoma di Trento.

A fronte dei pochi contagiati avuti tra marzo-maggio, questa volta abbiamo dovuto affrontare un crescente numero di contagianti. Al momento circa abbiamo circa una ventina di pazienti dializzati contagiati dal virus, alcuni di essi con necessità di ricovero. Abbiamo purtroppo avuto anche due decessi tra i dializzati ricoverati per questa patologia.

Figura 1. Stanza contumaciale adibita ai pazienti COVID-positivi presso il centro dialisi di Trento.

Donatori di sangue e plasma al tempo del coronavirus

di Danila Bassetti*

Il ruolo fondamentale dei donatori di sangue e delle loro associazioni si conferma anche in questi giorni di pandemia COVID-19, non solo in quanto fonte degli emocomponenti, insostituibili presidi sanitari, ma anche come matrice di possibilità terapeutica specifica derivante dalla somministrazione di plasma iperimmune. Come già espresso nel precedente articolo comparso nel numero 1-2/2019 di Rene & Salute, il plasma è la componente liquida del sangue attraverso cui piastrine, globuli rossi e globuli bianchi vengono trasportati in tutto il corpo. Separando dal sangue intero queste tre componenti, si ottiene un liquido giallo costituito in prevalenza da acqua e da altre sostanze, tra cui le proteine.

Il plasma può essere ottenuto nel processo di raccolta dal donatore sia tramite separazione del sangue intero sia tramite procedure di aferesi produttiva. Esso costituisce la materia prima per la produzione, attraverso processi di separazione e frazionamento industriale, di medicinali plasmaderivati, alcuni dei quali rappresentano veri e propri farmaci “salva-vita”.

Intervista al presidente della società italiana di nefrologia

a cura di Diana Zarantonello

Intervistiamo il dottor Giuliano Brunori, Presidente SIN, nonché Primario del Reparto di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale S. Chiara di Trento.

Buongiorno Primario, com’è cambiata l’organizzazione del Reparto e della dialisi da quando è insorta l’emergenza Covid-19?

È cambiata radicalmente. Fin dall’inizio i dati che provenivano soprattutto dalla Lombardia, investita prima di noi da questo Tsunami, ci hanno fatto capire che eravamo di fronte a un problema estremamente importante, soprattutto per i pazienti in emodialisi che sono stati pertanto i primi a essere interessati da provvedimenti organizzativi volti a evitare la diffusione del contagio. Pertanto per prima cosa abbiamo diffuso ai pazienti emodializzati una lettera nella quale erano invitati a segnalare, mediante contatto telefonico con il nefrologo, l’eventuale insorgenza di sintomi sospetti (come febbre, tosse, mancanza di respiro). Questo per evitare che un paziente con tali sintomi prendesse il mezzo di trasporto (spesso condiviso con altri pazienti) e arrivasse nel centro dialisi, facilitando la trasmissione dell’infezione.

Rene&Salute | Aprile 2020 | Anno XXXV n. 1/2

Rene & Salute 2020.1-2

Cari lettori, associati, amici,

Innanzitutto spero che stiate tutti bene in questo momento così difficile, in cui pare che tutto si sia fermato.
Noi della redazione di Rene&Salute abbiamo deciso di non fermarci, facendo uscire la rivista pur se tra mille difficoltà, con l’obiettivo, ci auguriamo, di interessarvi e accompagnarvi con piacevoli letture. Abbiamo concepito questo numero strutturandolo in tre parti. La prima è dedicata all’emergenza Coronavirus, che non potevano evitare di trattare, ed è composta da articoli e interviste che danno voce al personale sanitario che si trova ad affrontare quotidianamente questa situazione: in ospedale, sul territorio, in dialisi. Anche il Presidente della Società Italiana di Nefrologia, il Dottor Brunori, ci ha concesso un’interessante intervista, nella quale ci offre spunti di riflessione nazionali e internazionali.

Trapianto renale: informazioni utili durante l’emergenza sanitaria da Covid-19

È importante che i pazienti che sono in lista d’attesa per trapianto renale sappiano che i trapianti renali da donatore non vivente non sono stati sospesi, poiché rientrano negli interventi ritenuti urgenti (in relazione al fatto che l’organo prelevato ha breve emivita). Inoltre, dal momento in cui è insorta l’emergenza Covid-19 i potenziali donatori vengono testati per tale virus, e quelli che risultano positivi vengono esclusi; questo a scopo precauzionale poiché al momento non è stata dimostrata trasmissione del virus attraverso donazioni di organi e tessuti. Il test viene effettuato anche ai donatori viventi, nel caso sia programmato un trapianto da tale donatore.

Fonte: “Donazioni e trapianti: indicazioni utili ai tempi del Coronavirus”. Fondazione Veronesi, 9 marzo 2020.

Le buone pratiche per la salute

A Rabbi serate informative sui corretti stili di vita
di Silvia Moggio*

Come ogni anno, il medico termale delle Terme di Rabbi propone delle serate informative di carattere medico-scientifico che toccano diversi aspetti della vita quotidiana: “La salute ed i consigli per invecchiare bene” – argomento tanto conosciuto, quanto poco seguito e rispettato. È dato consolidato e risaputo che, nel mondo, gli adulti sovrappeso sono oltre 1 miliardo e oltre 300 milioni sono francamente obesi (dati OMS). La classe di età che mostra i valori più elevati oscilla tra i 65 e 75 anni; genetica e ambiente giocano un ruolo chiave nello sviluppo dell’obesità.

Foto di TeeFarm (https://pixabay.com/users/teefarm-199315/).

La deposizione del tessuto adiposo in diversi siti anatomici ha grosse implicazioni sulla morbilità: si ricorda che il deposito in sede viscerale ha più complicanze rispetto alla sede sottocutanea; tra queste si annoverano: insulino-resistenza, diabete mellito tipo 2, ipertensione arteriosa, displipidemia e una maggior incidenza di eventi cardiovascolari (la circonferenza addominale è predittiva di rischio cardiovascolare: ogni centimetro di incremento si associa a un aumento dell’11,9% del rischio di decesso per malattia cardiovascolare). Ma non mancano anche complicanze minori: gonartrosi, litiasi biliare colesterolica e insufficienza venosa cronica a carico degli arti inferiori.

Trattamento dialitico peritoneale: norme generali contro il Covid-19

Il paziente in trattamento dialitico deve:

  1. lavarsi le mani con acqua e sapone
  2. disinfettare accuratamente la sede dell’exit-side
  3. indossare la mascherina chirurgica per tutta la durata del trattamento.

Il care-giver deve:

  1. lavarsi le mani con acqua e sapone
  2. indossare la mascherina chirurgica
  3. usare sistematicamente soluzioni alcoliche

Le persone in trattamento dialitico peritoneale, nei limiti del possibile, vanno gestite a domicilio.
In caso di sintomi sospetti, contattare immediatamente il centro nefrologico di riferimento, evitando di recarsi al pronto soccorso e/o presso l’ambulatorio del medico.

Trattamento dialitico peritoneale

Norme comportamentali per i sanitari e i pazienti in trattamento emodialitico ospedaliero

Gestione dei vari casi con e senza sospetto di contagio da Covid-19, come indicato dalla Fondazione Italiana del Rene e della Società Italiana di Nefrologia:

1. Assenza di manifestazioni di malattia.
Il paziente emodializzato deve indossare la mascherina chirurgica dall’arrivo nel centro fino all’uscita, quindi per tutta la durata della seduta dialitica. È consigliato indossarla anche esternamente.
In caso di starnuti usare fazzoletti monouso e gettarli immediatamente. Si raccomanda l’applicazione rigorosa delle norme per la disinfezione e igiene.

2. Paziente che arriva in dialisi con febbre o manifestazioni infettive delle vie aeree.
Il paziente deve essere inviato al Pronto Soccorso (PS) dove sarà valutato dai colleghi del PS e dall’infettivologo. Verranno poi applicate le disposizioni e le procedure previste dal Ministero e dalla Regione.*
A questo punto l’infettivologo potrebbe scegliere l’accertamento diagnostico tramite l’esecuzione del tampone naso-faringeo.
In attesa dell’esito, bisognerà decidere insieme al collega infettivologo se il paziente va contumaciato oppure no.

3. In caso di insufficienza respiratoria.
Con febbre e/o manifestazioni infettive delle vie aeree il paziente sarà sottoposto all’attenzione dei rianimatori.

* In ogni caso accertarsi prima di quelle che sono le indicazioni del proprio centro o direzione sanitaria. In alcuni casi è ormai possibile ottenere la risposta del tampone entro 8-12 ore, quindi in gran parte dei casi potrebbe essere possibile attenderne il risultato prima di prendere decisioni comportamentali.

Covid-19: indicazioni per il paziente trapiantato

Ecco alcune indicazioni di sicurezza per i pazienti portatori di trapianto renale da parte della Fondazione Italiana del Rene e della Società Italiana di Nefrologia:

  1. Evita assolutamente luoghi affollati. Rientrano fra questi anche i supermercati negli orari si massima affluenza.
  2. Lava spesso le mani con il sapone per almeno 40 secondi. Se non è possibile, utilizza disinfettanti in gel o comunque in fase alcolica avendo l’accortezza di strofinare le mani sino a consentire al disinfettante di arrivare su tutta la superficie della mano, incluse le dita.
  3. Rimani in casa e area le stanze frequentemente. Se è necessario uscire, usa i dispositivi di protezione individuale (mascherine chirurgiche o superiori).
  4. Evita di ricevere visite da persone che hanno viaggiato recentemente.
  5. Evita di ricevere visite da persone che hanno avuto sindromi influenzali negli ultimi 20-30 giorni, o persone che le abbiano in atto.
  6. Evita di prendere ascensori con altre persone.
  7. Evita di salutare con baci, abbracci o strette di mano. Dobbiamo tutti fare dei sacrifici. Un saluto cordiale a voce sarà comunque apprezzato. È per la tua sicurezza.
  8. Non scambiare con nessuno fazzoletti, denaro, sciarpe e/o cappelli né altri indumenti personali. Cerca di non usare moneta cartacea. Sfrutta i sistemi di pagamento elettronici tipo contactless, se possibile.
Indicazioni per il paziente trapiantato

Covid-19: il numero verde per i malati renali

Attivo il numero verde per i dubbi dei pazienti nefropatici

La Fondazione Italiana del Rene (FIR Onlus), in collaborazione con la Società Italiana di Nefrologia (SIN) aveva programmato tante iniziative di prevenzione primaria e secondaria: Porte aperte in Nefrologia, screening gratuiti, educazione sanitaria nelle scuole, eventi e conferenze che al momento, nel rispetto delle decisioni del DCPM recante le misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus, sono momentaneamente sospese.