Carissimi amici e associati, spero innanzitutto stiate bene!
Vi scrivo per invitarvi a rinnovare la tessera annuale dell’APAN, per questo 2021.
Nell’anno precedente purtroppo molte iniziative in presenza che avevamo in mente di organizzare sono saltate per via della pandemia, ma speriamo presto di riprendere con le nostre attività. Siamo tuttavia riusciti ad assicurare la pubblicazione della nostra rivista, Rene&Salute, che ci auguriamo siano stati di vostro gradimento.
Molti pazienti in questo periodo mi chiedono informazioni riguardo alla vaccinazione.
Vi informo che attualmente è in atto un confronto a livello istituzionale, tra la Società Italiana di Nefrologia, nella figura dell’attuale Presidente Prof. Pierluigi Messa, e l’Istituto Superiore di Sanità, con la richiesta di dare priorità alla vaccinazione dei pazienti dializzati (che nel caso contraggano il COVID-19 hanno più probabilità di sviluppare complicanze anche letali, come evidenziato da recenti studi). I pazienti dializzati sottoposti a vaccinazione anti-COVID-19 in Italia saranno poi seguiti in follow-up clinico e sierologico per valutare la risposta alla vaccinazione e l’insorgenza di eventuali effetti collaterali, secondo un protocollo di studio in stretta collaborazione con l’ISS e l’Istituto Spallanzani di Roma e con il supporto di AIFA e del Ministero della Salute.
Motori della vita. Dall’Antico Testamento a Karen Blixen, passando per Ippocrate e Michelangelo, ecco la storia delle nostre fondamentali ghiandole. Che in Oriente sono chiamate «il mare dell’essenza»
di Vittorio Lingiardi
Dei reni si parla poco, a torto considerati organi di secondo piano, laggiù in lavanderia, custoditi nella parete posteriore dell’addome, a ripulirci dalle scorie producendo liquidi di scolo. Eppure l’Antico Testamento li tiene in gran conto perché sede della coscienza morale. Dio, dice la Bibbia, «esamina i reni e il cuore». «Sei tu che hai formato i miei reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre», recita il Salmo 139. Per il Libro dei Proverbi possono addirittura sperimentare la gioia: «I miei reni esulteranno quando le tue labbra parleranno di rettitudine».
Un Cupido insolente. Lorenzo Lotto, Venere e Cupido (1530 circa), New York, Metropolitan Museum.
Il nome latino ren, renis potrebbe derivare, ma non v’è certezza, dal greco reo, scorrere. Di colore rosso bruno e a forma di fagiolo, i reni sono gli organi più vascolarizzati del corpo umano, attraversati ogni giorno da 180 litri di sangue. La loro missione è senz’altro idraulica, visto che da lì scorre l’urina che, dopo sofisticati processi di filtrazione e riassorbimento, consente l’eliminazione di sostanze dannose o in eccesso. «Cos’è l’uomo, se ci pensi bene, se non una macchina ingegnosa e minuziosamente impostata per trasformare, con infinita arte, il vino rosso di Shiraz in urina?», dice un personaggio delle Sette storie gotiche di Karen Blixen. L’evocazione enologica ci obbliga a menzionare i reni non umani, quelli dei poveri vitelli i cui rognoni finiscono trifolati sulle nostre tavole.
Da metà ottobre la seconda ondata di contagi da COVID-19 si è fatta sentire nel Reparto di Nefrologia e nei Centri Dialisi della Provincia Autonoma di Trento.
A fronte dei pochi contagiati avuti tra marzo-maggio, questa volta abbiamo dovuto affrontare un crescente numero di contagianti. Al momento circa abbiamo circa una ventina di pazienti dializzati contagiati dal virus, alcuni di essi con necessità di ricovero. Abbiamo purtroppo avuto anche due decessi tra i dializzati ricoverati per questa patologia.
Figura 1. Stanza contumaciale adibita ai pazienti COVID-positivi presso il centro dialisi di Trento.
È importante che i pazienti che sono in lista d’attesa per trapianto renale sappiano che i trapianti renali da donatore non vivente non sono stati sospesi, poiché rientrano negli interventi ritenuti urgenti (in relazione al fatto che l’organo prelevato ha breve emivita). Inoltre, dal momento in cui è insorta l’emergenza Covid-19 i potenziali donatori vengono testati per tale virus, e quelli che risultano positivi vengono esclusi; questo a scopo precauzionale poiché al momento non è stata dimostrata trasmissione del virus attraverso donazioni di organi e tessuti. Il test viene effettuato anche ai donatori viventi, nel caso sia programmato un trapianto da tale donatore.
indossare la mascherina chirurgica per tutta la durata del trattamento.
Il care-giver deve:
lavarsi le mani con acqua e sapone
indossare la mascherina chirurgica
usare sistematicamente soluzioni alcoliche
Le persone in trattamento dialitico peritoneale, nei limiti del possibile, vanno gestite a domicilio.
In caso di sintomi sospetti, contattare immediatamente il centro nefrologico di riferimento, evitando di recarsi al pronto soccorso e/o presso l’ambulatorio del medico.
Gestione dei vari casi con e senza sospetto di contagio da Covid-19, come indicato dalla Fondazione Italiana del Rene e della Società Italiana di Nefrologia:
1. Assenza di manifestazioni di malattia. Il paziente emodializzato deve indossare la mascherina chirurgica dall’arrivo nel centro fino all’uscita, quindi per tutta la durata della seduta dialitica. È consigliato indossarla anche esternamente. In caso di starnuti usare fazzoletti monouso e gettarli immediatamente. Si raccomanda l’applicazione rigorosa delle norme per la disinfezione e igiene.
2. Paziente che arriva in dialisi con febbre o manifestazioni infettive delle vie aeree. Il paziente deve essere inviato al Pronto Soccorso (PS) dove sarà valutato dai colleghi del PS e dall’infettivologo. Verranno poi applicate le disposizioni e le procedure previste dal Ministero e dalla Regione.* A questo punto l’infettivologo potrebbe scegliere l’accertamento diagnostico tramite l’esecuzione del tampone naso-faringeo. In attesa dell’esito, bisognerà decidere insieme al collega infettivologo se il paziente va contumaciato oppure no.
3. In caso di insufficienza respiratoria. Con febbre e/o manifestazioni infettive delle vie aeree il paziente sarà sottoposto all’attenzione dei rianimatori.
* In ogni caso accertarsi prima di quelle che sono le indicazioni del proprio centro o direzione sanitaria. In alcuni casi è ormai possibile ottenere la risposta del tampone entro 8-12 ore, quindi in gran parte dei casi potrebbe essere possibile attenderne il risultato prima di prendere decisioni comportamentali.
Evita assolutamente luoghi affollati. Rientrano fra questi anche i supermercati negli orari si massima affluenza.
Lava spesso le mani con il sapone per almeno 40 secondi. Se non è possibile, utilizza disinfettanti in gel o comunque in fase alcolica avendo l’accortezza di strofinare le mani sino a consentire al disinfettante di arrivare su tutta la superficie della mano, incluse le dita.
Rimani in casa e area le stanze frequentemente. Se è necessario uscire, usa i dispositivi di protezione individuale (mascherine chirurgiche o superiori).
Evita di ricevere visite da persone che hanno viaggiato recentemente.
Evita di ricevere visite da persone che hanno avuto sindromi influenzali negli ultimi 20-30 giorni, o persone che le abbiano in atto.
Evita di prendere ascensori con altre persone.
Evita di salutare con baci, abbracci o strette di mano. Dobbiamo tutti fare dei sacrifici. Un saluto cordiale a voce sarà comunque apprezzato. È per la tua sicurezza.
Non scambiare con nessuno fazzoletti, denaro, sciarpe e/o cappelli né altri indumenti personali. Cerca di non usare moneta cartacea. Sfrutta i sistemi di pagamento elettronici tipo contactless, se possibile.
Attivo il numero verde per i dubbi dei pazienti nefropatici
La Fondazione Italiana del Rene (FIR Onlus), in collaborazione con la Società Italiana di Nefrologia (SIN) aveva programmato tante iniziative di prevenzione primaria e secondaria: Porte aperte in Nefrologia, screening gratuiti, educazione sanitaria nelle scuole, eventi e conferenze che al momento, nel rispetto delle decisioni del DCPM recante le misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus, sono momentaneamente sospese.